IL PORTO VECCHIO
Tra le città italiane, Trieste può vantare il porto più importante
per il patrimonio storico architettonico ancora esistente.
Ne avevo spesso sentito parlare, fin che finalmente, mi decisi di visitarlo.
L'impressione è stata grande, l'atmosfera è metafisica, le dimensioni sono
enormi, non mi stupisce affatto che venga usato anche per location cinematografiche.
Gli scatti che vedrete, sono realizzati solo in una piccola porzione dell'area visitabile.
Il Porto Vecchio di Trieste per la disposizione delle costruzioni marittime,
per i materiali usati negli imponenti magazzini e negli edifici,
resta una straordinaria testimonianza di architettura
portuale-industriale dell'ottocento europeo.
La costruzione del nuovo Porto di Trieste avvenuta tra il 1861 e il 1898,
subito dopo gli impianti ferroviari (1857),
si dimostrò subito diverso dai porti dell'area mediterranea,
perchè riproduceva, nelle regole costruttive dei suoi edifici e
nell'impianto generale, le caratteristiche dei Lagerhäuser,
pezzi di città, destinati alla circolazione delle merci,
come nei porti del nord-Europa, di Amburgo in particolare.
Ricopre un'area della città, che si estende da Barcola al Canal Grande,
comprende ancora oggi i cinque moli originari, la Centrale idrodinamica
(unica al mondo, completa dei suoi macchinari).
L'intero complesso è sottoposto, a un lento e continuo lavoro di recupero.
(Fonti di informazione prof. Antonella Caroli Palladini)